Capitolo Settimo Libro Potenza Divina d’Amore

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CAPITOLO SETTIMO

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[PARTE II La manifestazione] CAPITOLO SETTIMO

Manifestare il Messaggio: è desiderio del Padre e del Figlio

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Gesù vuole fare della Povera Anima una nuova apostola del culto al S. Cuore in una forma più completa.

31·12·1965 Pomeriggio. Dalle ore 13 fino alle 14.45.
Tantissimo rapimento.
Nell’ultima mezz’ora la voce dice:

È il mio amore che ti ha condotta qui… per averti più vicina al mio Cuore… e per poter fare dell’anima tua uno strumento sempre più capace a ricevere le impressioni del mio infinito amore nelle effusioni dello Spirito Santo! E, precisamente per renderti una nuova apostola del culto dovuto al mio Sacro Cuore, che desidero sia in una forma più completa, cioè, onorando in pari tempo anche lo Spirito Santo, con atti di adorazione, benedizione ecc. in un modo non mai finora fatto.

— Non c’è più tempo.

***

È desiderio del Padre e del Figlio che il nuovo Messaggio venga reso manifesto da chi ne è il depositario.

1·1·1966 Mattina ore 9. Forte azione misteriosa.
L’anima: «O Gesù, Figlio di Dio, splendore e Paradiso di tutti i Santi, Tu sei il mio Signore… il Signore del mio cuore, di tutti i cuori… anche se non tutti ti amano… sono tuoi lo stesso, perché tu li ricomprasti col prezzo del tuo Sangue…». La voce:

Ma ce n’è uno per il quale io sono veramente appassionato di amore, ed è il tuo. Sì, perché io l’ho scelto e l’ho alimentato con grazie speciali di predilezione… l’ho nutrito con il cibo del mio infinito amore; e tutto questo in vista di fare dell’anima tua una intima discepola e amante dei desideri del mio Cuore. E questi ormai ti sono noti… Io li ho depositati nel tuo cuore; e tu morta che sarai, saranno manifestati da chi intanto ne resta il depositario.
Te lo ripeto: è desiderio del mio Cuore… È volontà del Padre che questo nuovo messaggio del mio amore, venga reso manifesto, a gloria del Padre, del Figlio, negli ineffabili ardori dell’Eterno divino Spirito.

— «O Signore mio, Gesù Cristo, abisso dell’infinita carità di Dio… eccomi, e se ciò è veramente vostra volontà, fate voi che così si faccia. Io, con la vostra grazia, vi seguirò sempre! Che la Vergine Addolorata, dolce madre mia e la mia Beata Fondatrice mi assistano e mi proteggano. Amen!».

Ora, a conferma che quanto ti ho detto è veramente desiderio del mio Cuore, vieni tra le mie braccia… ti inebrierò degli arcani palpiti del mio amore.

— L’anima è come estasiata: «A Signore… mio dolce Paradiso, o mio amore eterno…». Non c’è più tempo.
Qui finiscono i particolari degli incontri avvenuti durante i Santi Esercizi a Verona.

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La Povera Anima è invitata da Gesù ad una più intima familiarità con il suo Signore.

9·1·1966 Mattina ore 8. L’anima è presa. La voce:

L’azione misteriosa e ineffabile del Dio d’Amore è dolce e potente…L’anima prescelta è invitata ad una familiarità più intima, con il suo Signore, non deve più appartenersi, ma in tutto e per tutto deve tenersi alle disposizioni del suo amabilissimo Cuore, unico e supremo bene, a cui appartiene.
Per questo, tienti preparata, perché a conferma di quanto ti ho già manifestato, ti chiederò dell’altro ancora.
— L’anima: «O mio Dio, amore ineffabile, Uno e Trino, io Ti adoro! Ma tu sai che io non so niente, che non posso niente, che non vedo chiaro in niente… Tuttavia, eccomi!!! Amen!».

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Le anime sono di Gesù, ma non tutte gli appartengono: tante sono lontane… tante lo odiano… Amarezza grande per il suo Cuore!

10·1·1966 Mattina. Dopo la S. Comunione (in stanza). La voce:

Io sono l’amore infinito che tutto abbraccia e tutto penetra… Le anime tutte sono mie, ma non tutte mi appartengono. Tante sono semplicemente lontane… tante invece veramente mi odiano… e questo mi è di grande amarezza.
A te che sei a parte dei miei segreti rinnovo il grido del mio Cuore… Che il mio Ministro faccia conto di quanto ti ho manifestato, perché sarà Lui poi che dovrà rendere, tutto palese.

— L’anima: «O Dio, Dio vivente, Uno e Trino, l’anima mia è tua… fanne quello che vuoi! La Vergine SS.ma e la Beata Madre mia mi assistano! Amen!».

— Lo stesso giorno; sera.
Oggi, inaspettatamente è venuto il Sacro Ministro di Dio, ma la mia povera anima essendo presa (come qualche altra volta) da una certa confusione e smarrimento, non ha potuto per nulla, aprirsi e manifestarsi, come in realtà avrebbe avuto bisogno. Che il buon Gesù benedica il suo S. Ministro e perdoni la povera anima mia!

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La Povera Anima è presa da grande timore di essere stata ingannata e di esserlo ancora. Perciò soffre indicibilmente.

12·1·1966 Mattina ore 8. L’anima è presa da tanta sofferenza, causata da vari motivi. La voce:

La sofferenza è necessaria… affinché si compia l’opera di amore che ti ho affidata.

— Lo stesso giorno, ore 11.
L’anima sempre nella sofferenza per i soliti motivi; cioè, timore che il passato sia stato tutto inganno, ed altro ancora… e vorrebbe farla finita con tutto. Oh poter eliminare tutto il passato… tutto ciò che ha sentito nel proprio intimo… La voce:

La verità mai tradisce… La santità mai inganna… L’amore mai vien meno; anzi sempre più si estende e tutto abbraccia, nelle sue ineffabili effusioni di Carità infinita.

***

L’Anima ascolta parole rassicuranti che la spingono a fare molti atti di umiltà.

18·1·1966 Mattina dopo la S. Comunione.
L’anima è fortemente presa e deve uscire di Chiesa. Verso la fine dell’incontro la voce dice:

Nulla vada distrutto di quanto ti ho manifestato. A suo tempo porterà i suoi frutti. Quando tu non esisterai più e la tua anima sarà inebriata del mio amore in seno ai Tre, negli ardori dello Spirito Santo.

19·1·1966 In mattinata, nel proprio ufficio.
L’anima è improvvisamente presa. La voce:

Io ti ho sposata negli ardori dello Spirito Santo, quando il mio Cuore si apriva nelle sue effusioni d’amore per conquistare l’anima tua.

— L’anima: «Signor mio, Gesù Cristo, divina ebbrezza dell’anima mia… Quanto è diventata dura la mia vita!… Sembra che il mio avvenire si presenti sempre più incerto… Voi certamente sempre più vi avvicinate, mentre io invece mi sento sempre più sfuggire a me stessa!…».

Tutto questo è necessario che avvenga affinché tutto torni a gloria e onore della mia grazia e del mio amore nello Spirito Santo in seno al Padre. Però la mia grazia non ti mancherà mai… e poi c’è il mio Ministro.

— (Non c’è più tempo).

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L’Anima non è ancora tranquilla e sente il bisogno di tornare a vivere in uno stato spirituale normale.

Ma la voce di Gesù interviene per rasserenarla.
22·1·1966 Mattina, dopo la S. Comunione. La voce:

Sono uscito dal Padre per giungere fino a te, che da tutta l’eternità ho scelto e ho amato con amore di predilezione… e per aver qui sulla terra un luogo dove rifugiarmi da tante iniquità degli uomini.
Perché, dunque, non vorresti più sentire la mia voce? Sono io il tuo Bene Unico, Supremo… e se l’anima tua, ora non si abbandona totalmente a me, al mio Cuore, dove andresti tu a cercare la vita, la luce, la forza?

— (Suona il campanello, non c’è più tempo).

23·1·1966 Sera, ore 20. Al telefono.
Dopo giorni di tanta misteriosa sofferenza, l’anima, si sente fortemente smarrita.
Oh, poter penetrare nella mia povera anima… comprenderne tutta l’amara situazione… e poi prostrarmi ai piedi del Sacro Ministro di Dio, e dirgli: «Ecco come vanno, ora, le cose! Io soffro in questo modo… così, così…». Ma invece nulla! Poiché tutto è mistero… e, terribile mistero! Ma, fiat!

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L’anima che ha ricevuto la S. Comunione è ospite nel seno del Padre.

24·1·1966 Mattina, dopo la S. Comunione. La voce:

Dopo la S. Comunione l’anima è ospite nel seno del Padre; perché Gesù Cristo nella sua donazione sacramentale la assorbe e l’assimila tutta in sé. Ora Egli è sempre nel Padre. Beata l’anima che sa rimanere in questa ineffabile dimora, perché lo Spirito Santo la inebrierà dei suoi ardori.

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