L’oasi«Ave Maria» di Loreto

INDICEPARERI DI ALCUNI TEOLOGI – L’OASI «AVE MARIA DI LORETO» – DA LORETO A PALESTRINA

L’OASI «AVE MARIA DI LORETO

oasi Ave Maria

L’oasi«Ave Maria» di Loreto

Ricordo dell’inaugurazione del primo lotto
di P. David De Angelis, Loreto, giugno 1973

L’Oasi «Ave Maria» ha avuto la sua consacrazione con la benedizione impartitale da S. E. Mons. Sabattani, Arcivescovo di Loreto, il giorno di Pentecoste 17 maggio 1970. Questi, che nella posa della prima pietra, avvenuta tre anni prima, pure nel giorno di Pentecoste, aveva invocato con fervore lo Spirito Santo perché investisse la costruenda Casa, il giorno della solenne inaugurazione e benedizione di essa, ha rivolto al Signore la seguente ispirata preghiera:
«O Dio Onnipotente ed eterno, tu nel giorno della Pentecoste mandasti nel Cenacolo il tuo Spirito a vivificare i tuoi Apostoli timorosi ed incerti. Con essi era Maria. E da quella discesa del tuo Spirito, o Dio, sorse la primavera nella Chiesa e nel mondo. Si compiva in quel momento l’arco di base del mistero della salvezza, l’arco di base che era cominciato nella Casa di Nazareth, alle parole: “Lo Spirito Santo scenderà sopra di te, o Maria” e alle altre: “Io stenderò il mio Spirito sopra di esse, sopra ogni carne”.
Ebbene, o Dio, noi in un altro giorno di Pentecoste, tre anni fa, eravamo in questo stesso luogo e nel tuo Nome benedicevamo una pietra, una pietra su cui, se ricordo bene, erano scolpite le parole pronunziate in quella Santa Casa: “Spiritus Sanctus superveniet in te”. Quella nostra preghiera non fu vana. Il tuo Spirito, o Dio, non poteva vivificare, santificare quel sasso, ma vivificava e santificava e spingeva fortemente quelle anime che erano attorno a quella pietra, quasi ad esprimere solidarietà e unione stretta per un fine, per un intento. Quella pietra, benedetta nel giorno dedicato al tuo Spirito, o Dio, è cresciuta, si è innalzata come una cosa che cresce nel tuo Nome. E tante, tante altre pietre sono venute per completarla ed è già una casa. E noi, oggi, un altro giorno di Pentecoste, siamo qui per inaugurarla, siamo qui per benedirla nel tuo Nome. Come benedicemmo la piccola pietra, così benediciamo la grande casa cresciuta sulla tua benedizione. E forse non è un ardire eccessivo collegare quel Cenacolo, in cui tu, o Dio, in questo giorno mandasti il tuo Spirito, a questa Casa. Anche questa è una casa irrorata e vivificata dal tuo Spirito. Prima di tutto perché è un atto di cristiana carità e di solidarietà umana, perché è protesa a raccogliere le anime che hanno bisogno della tua pace, o Signore. Ebbene qui ci colleghiamo col pensiero e con l’animo, soprattutto con la charitas spirituale, al Cenacolo di Gerusalemme e abbiamo già sentito dalle parole qui pronunziate, soprattutto dalla testimonianza dell’Ospite di questa Casa, che questa Casa è veramente un Cenacolo e che lo Spirito Santo, il tuo Spirito, o Dio Padre, è abbondantemente già sceso su di essa. E i sentimenti che qui sono guidati, sorretti e custoditi, sono quelli del tuo Vangelo e della tua Legge. Ebbene, Signore, in questa Pentecoste noi chiediamo la permanenza del tuo Spirito in questo luogo. Ti preghiamo di dare il coraggio, la forza, la tenacia per la completa realizzazione dell’iniziativa. Ti preghiamo soprattutto di dare tanta pace, tanta serenità a quelle anime che qui si raccolgono nel tuo Nome e nella venerazione alla Casa del tuo Figlio per vivere una vita intensamente cristiana.
Questo chiediamo a te, o Dio Padre, nel giorno dedicato al tuo Spirito e Te lo chiediamo per l’intercessione del tuo Figlio Gesù Cristo, che è morto e risuscitato per noi. E così sia!».

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Prima Pietra Oasi Ave Maria

L’Arcivescovo di Loreto, Mons Sabbatani benedice la Prima pietra dell’Oasi nel 1967

Annuncio dell’inaugurazione del secondo lotto
di P. David De Angelis, Loreto, giugno 1973

Carissimi Benefattori e Amici, eccoci di nuovo a voi per riflettere un momento insieme sulle meraviglie di Dio che si è servito di noi, povere creature umane, per realizzare un’Opera cara al Suo Cuore, la costruzione dell’Oasi «Ave Maria».
In soli cinque anni, senza fondi speciali, senza mutui, senza aiuti del Governo e di Istituti finanziatori, è stata portata a termine una grande costruzione, capace di ospitare comodamente 112 persone con tutti i comforts possibili per la vita individuale e comunitaria degli anziani.
Consideriamo le cifre: 13.500 metri cubi di fabbricato; 7 piani; 72 camere; 77 bagni completi con finestre esterne; 82 balconi; 4 salottini; un salone di 250 mq per soggiorno e ricevimenti; una grande sala da pranzo; un’ampia e attrezzata cucina; una spaziosa Cappella; un ambulatorio ed altri locali sussidiari per uffici e magazzini.
L’attico, chiuso da una vetrata di 280 mq permette, con il suo perimetro di 140 metri lineari, una piacevole passeggiata a sollievo del corpo e dello spirito, nella contemplazione dell’incantevole paesaggio che fa da sfondo al Santuario Lauretano e che si estende dal Conero alla ridente Riviera Adriatica, dai Monti Sibillini alla dolce e riposante campagna marchigiana.
All’esterno 110 metri lineari di marciapiedi, 2.000 mq di asfalto; un terreno di 45.000 mq, di cui 10.000 ridotti a parco.
Ed ora che siamo alla fine di questo grandioso lavoro, è opportuno fare l’inaugurazione solenne, al fine di far conoscere ai vicini e ai lontani, alle Autorità e al popolo, quanto il Signore è stato generoso verso l’Opera sua, facendole fare, senza scosse e preoccupazioni economiche, anche questo secondo passo, il completamento del secondo lotto.
La data scelta per la inaugurazione è la prossima Pentecoste: 10 giugno 1973. Tale inaugurazione viene fatta a un anno dall’apertura, perché abbiamo voluto completare l’opera, all’interno e all’esterno, anche nei particolari.
All’esterno sono stati terminati e abbelliti i giardini, asfaltate le strade e le piazze, perfezionato il parco. All’interno è stata completata la Cappella con una bellissima illuminazione, un originale Ciborio, una Via Crucis di bronzo e le panche belle e robuste. Tutte cose che hanno richiesto forti spese e molto tempo.
Per la verità avremmo potuto fare l’inaugurazione con sei mesi di anticipo: ma ci è sempre tanto cara la festa della Pentecoste come punto di partenza e di arrivo per tutte le feste celebrative dell’Oasi «Ave Maria».
Intanto posso darvi la lieta e consolante notizia che il numero dei benefattori fondatori è salito a quota 63 e gli ospiti sono già arrivati a 70 presenze giornaliere.
Se pensiamo ai primi passi, quando cioè arrivò il primo benefattore fondatore, e quando si partì la Casa con i primi tre ospiti, e diamo uno sguardo fugace alla lunga strada percorsa, ci pare di sognare.
Veramente ci pare proprio di sognare e, se non toccassimo la realtà di oggi con le nostre mani e non vedessimo con i nostri occhi, diremmo con S. Tommaso: non credo. Ma dobbiamo credere e inginocchiarci davanti al miracolo per esplodere in un inno di ringraziamento alla Divina Bontà e Provvidenza che tutto ha fatto e disposto secondo i piani della Sua gloria.
Non pensiamo affatto che l’Opera di Dio si fermerà qui. Questo è solo un punto di partenza per nuovi gloriosi traguardi. L’Oasi ha una particolare missione da compiere, missione tutta spirituale.
Essa è nata e cresciuta sotto la luce e l’impulso dello Spirito Santo. Si svilupperà sotto il calore dello stesso Divino Spirito d’Amore, del quale vuole promuovere e largamente diffondere il culto e la devozione.
Evidentemente è necessario un punto di appoggio, un luogo, un centro, un cuore palpitante d’amore, da cui partono i raggi di luce e di calore per espandere la vita divina nelle anime, sul mondo, sulla Chiesa. Il luogo, il centro ideale, il cuore palpitante lo vediamo materialmente rappresentato o raffigurato in un Tempio bello e grande, degno del Dio vivente nelle nostre anime in grazia.
La missione di allargare ed estendere il culto allo Spirito Santo è della Chiesa e di tutte le anime battezzate. Ma l’Oasi la vuole fare particolarmente sua come fosse il suo carisma specifico. Si è intesa la spinta o chiamata a questa missione-vocazione fin dai primi passi. Lo Spirito spira dove e come vuole.
È una missione nobile, altissima, tutta soprannaturale, ma difficile più di qualunque altra. Di questo siamo coscienti: è veramente un peso morale, spirituale e materiale che quasi ci schiaccia prima ancora di assumerlo sulle spalle. Ma siamo fiduciosi che Chi ci ha dato fin qui la forza, il coraggio e i mezzi per portare a termine quanto già realizzato, ci darà anche le forze e il coraggio nonché i mezzi proporzionati all’impresa, per quanto è già stabilito nei Suoi piani divini di amore.
Come vi dicevamo nell’ultima nostra, chiediamo a voi, carissimi amici e benefattori, il rinnovo della vostra sempre cara e apprezzata amicizia, affinché possiamo sentirci compresi, appoggiati, aiutati spiritualmente, moralmente e materialmente.
Prima di tutto e innanzi tutto chiediamo a voi l’aiuto spirituale, che è unione di preghiera e di sacrificio. Nelle Opere di Dio la preghiera e il sacrificio sono essenziali come la pioggia nei campi. Se la pioggia non viene ad ammorbidire il terreno e sciogliere il nutrimento per il seme in esso nascosto, è inutile sperare di vedere spuntare la vita e poi godere nel vedere i fiori e raccogliere i frutti. Così è la preghiera nell’Opera che vi raccomandiamo.
Inoltre, essendo difficile e aspro il cammino, tenuto conto della debolezza umana, ci si può abbattere e accasciare lungo la via. Ma il traguardo è importante e bisogna raggiungerlo ad ogni costo. Urge allora il sostegno morale che è come una dolce spinta, un incoraggiamento, una piacevole aura che ci stimola ad andare sempre avanti.
Infine anche l’aiuto materiale occorre, pur non essendo risolutivo. Senza ferro, senza cemento, senza mattoni e soprattutto senza la forza e l’intelligenza dell’uomo le fondamenta non si gettano, i muri non si alzano, la Casa dell’Altissimo Iddio non cresce.
Carissimi benefattori ed amici, a chi dobbiamo rivolgerci per avere questi aiuti? Ci siete Voi, soltanto Voi! Voi siete il piccolo gregge, di cui parla il Vangelo, a cui il Signore darà in consegna il Regno: il nuovo regno di luce e d’amore che dovrà riscaldare e trasformare i cuori di tutti gli uomini.
È necessario che il piccolo numero degli amici si moltiplichi per due, per dieci, per cento, per mille… che divenga un popolo, una fiumana di popolo. Il nuovo popolo di Dio che conosca, ami, adori, glorifichi l’Eterno Divino Spirito, la grande forza che regge l’universo, che penetra, avvolge e santifica le anime.
All’opera dunque, non c’è tempo da perdere. Datevi da fare per conquistare all’ideale altri amici: metteteli in contatto con noi. Il resto vien da sé con la grazia di Dio che vivificherà tutto.

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Il Pensionato per anziani, oggi
Loreto, gennaio 2020

La Casa di Riposo e Residenza Protetta Oasi «Ave Maria» è la culla dell’Opera dello Spirito Santo, essendo la prima struttura realizzata da Padre David De Angelis che, dalla Pentecoste 1965, in base alla spiritualità e alle locuzioni interiori di Madre Carolina Venturella, volle diffondere la conoscenza e il culto allo Spirito Santo.
È un luogo dotato di strutture idonee e personale qualificato per rispondere alle esigenze degli ospiti, considerati come soggetti nella loro dignità umana e spirituale, nel loro patrimonio culturale e di esperienza di vita, nel loro modo personale di essere e di reagire agli eventi, nel loro modo di manifestare esigenze e necessità.
L’ospite e la sua famiglia sono al centro di tutta l’attività di soggiorno e di assistenza.
Questo principio è condiviso da tutto il personale che quotidianamente è impegnato ad offrire un servizio professionale ed un’assistenza qualificata, che mira a garantire la piena soddisfazione degli ospiti.
La Casa di Riposo fornisce ospitalità ed assistenza offrendo occasioni di vita comunitaria e servizi di aiuto nelle attività quotidiane, con stimoli sulle attività occupazionali, ricreative e di mantenimento. La struttura, pertanto, sostiene l’anziano nella gestione della vita quotidiana, il quale, può compatibilmente con le sue condizioni psico-fisiche, entrare ed uscire liberamente dalla struttura.
Diverse realtà di volontariato, presenti nel territorio, collaborano in attività di ricreazione e di animazione, organizzando piccole feste ed uscite di gruppo con mezzi attrezzati al trasporto dei disabili.
Il servizio spirituale viene garantito con la celebrazione della S. Messa, almeno due volte per settimana, nonché con le confessioni e l’amministrazione dell’unzione degli infermi.

 

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