Capitolo Dodicesimo Libro Potenza Divina d’Amore

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CAPITOLO DODICESIMO

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[PARTE III L’irradiazione] CAPITOLO DODICESIMO

La Povera Anima è eletta Discepola e Apostola dello Spirito Santo

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«Dirai dunque al mio Ministro che si metta all’opera e faccia quanto desidero».

28·5·1966 Mattina. Dopo la S. Comunione, l’anima non può resistere e deve appartarsi, (a Messa finita cioè). Durante l’incontro (o ringraziamento):

Nulla di quanto ti ho confidato deve andar distrutto… Tutto deve essere conservato… perché poi dovrà essere reso noto alla mia Chiesa.

— Incontro di mezz’ora.

— Lo stesso giorno, ore 12.
Incontro di trenta minuti terribilmente tormentoso!

Era proprio a questa Pentecoste che io ti attendevo per manifestarti apertamente i miei disegni. Prima non l’ho fatto mai, per non urtare troppo contro la tua naturale ripugnanza di manifestare i miei segreti confidati nell’intimo della tua anima…
Tutto il passato non fu che un tempo di preparazione a questa data… ma ora è giunto il tempo che si metta in esecuzione quanto da qualche tempo ti vado chiedendo… Dirai dunque al mio Ministro che si metta all’opera e faccia quanto desidero. […]

— Dopo questo terribile e misterioso incontro, l’anima rimane fortemente smarrita e sconcertata, perché non può credere a se stessa.

***

Gesù promette un grande rinnovamento spirituale. L’Anima però è in una grande tribolazione.

29·5·1966 Festa di Pentecoste.
Durante la S. Messa, improvvisamente, l’anima, viene come rapita, mentre nel proprio intimo si sente dire:

Una nuova luce rischiarerà tutta la terra… Un nuovo calore riscalderà il cuore degli uomini… e un nuovo spirito cristiano affratellerà tutti i popoli.
— Lo stesso giorno, ore 14.30.
La povera creatura è in un terribile tormento!
«È inutile che io cerchi di allontanare dalla povera anima mia ciò che da tre giorni vi sta passando. Ormai io sono una vinta… Più nulla mi sostiene… O divino Spirito!
O divina Pentecoste del 1966… Tu rimarrai sempre impressa nell’anima mia! O dolcissimo Gesù, Figlio Unigenito del Padre, il mio cuore è tutto per Te… ma tu salvami in quest’ora di tanta prova!…».

***

La Povera Anima è consacrata discepola e apostola della devozione all’Eterno divino Spirito. Gesù le chiede una fedeltà a tutta prova.

È inutile che tu voglia sfuggirmi… poiché era proprio qui che ti attendevo… In questo giorno che ricorda la prima discesa solenne dello Spirito Santo inviato in mio nome sulla Chiesa nascente… Ora non ti deve rimanere più nessun dubbio…
Oggi e per sempre io ti consacro mia discepola e apostola della devozione all’E­terno divino Spirito. Oggi io ti stabilisco mia intima e fedele amante del mio Sacratissimo Cuore… Sorgente vivissima e ardentissima dell’eterna carità del Padre in Cui vivo… e con il Quale sono un tutt’Uno.
Sì, da oggi e per sempre l’anima tua sarà in mio possesso, come non mai lo fu per il passato…
E per questo io attenderò da te una fedeltà e una adesione ai miei desideri a tutta prova… Non riguardandoti più se non per cosa tutta mia… e non cercando più se non la gloria mia… e del Padre nelle dolci fiamme dello Spirito Santo che ci unisce e vivifica.

— «Signor mio, Gesù Cristo… eccomi, fate di me quello che volete… ma vi prego assistetemi! Amen!».

***

Ancora grande tormento. Fiducia nel Cuore di Gesù. Affidamento alla Vergine Maria Sposa dello Spirito Santo.

— Sera dello stesso giorno. (Al telefono).
«O Dio! Signor mio Gesù Cristo! Cosa è passato ieri e oggi per la mia testa ammalata!
E nonostante ciò voglio rimanere affissata in Te! Sì, non vorrò smarrirmi mai…
Anche dinanzi a tali stranezze la mia fiducia nel tuo Cuore amorosissimo non verrà mai, mai meno! Perché sono certissima che la via che conduce a Te non mancherà mai… ed io la vorrò sempre rintracciare e seguire a qualunque costo. Sì, anche se dovresti vedere il mio cuore spezzato dalle mie pazzie… e sanguinante… sì, anche allora spererò in Te e ti vorrò tanto amare…
Oggi, però che è la Pentecoste, ti prego, abbi pietà di questa tua povera, piccola creatura, e vieni in suo aiuto! Ti sovvenga che sono tua creatura… tua redenta… tua santificata.
Ti sovvenga che per aderire ai tuoi desideri mi sono votata tutta a Te… dunque, vieni in mio aiuto… affinché possa rimanere nella decisione presa di esserti sempre fedele… di non cercare altri che Te… e affinché quando mi chiamerai, Tu possa trovarmi al punto che già da tutta l’eternità mi avevi prestabilito…
O dolce madre mia Maria, divina Sposa dello Spirito Santo aiutami! Amen! Amen!».

L’Anima è ancora smarrita per le cose udite a Pentecoste. Soffre, ma la sua scelta è sempre «Lui, Lui solo».

31·5·1966 Sera, ore 17. Nella meditazione.
Ma come meditare? L’anima mia è fortemente smarrita per ciò che ha sentito nel suo intimo la vigilia e festa di Pentecoste. Ma coraggio! Non indietreggerò mai! neppure d’un passo… E ti seguirò sempre, sempre… o Gesù! E tu fai pure di me quello che vuoi… Purché un giorno ti raggiunga! Maria Santissima aiutami! Amen!

2·6·1966 Ore 12. In Chiesa. Povera anima mia!
Se per giungere dove Egli mi attende è necessario che io passi anche per questa sofferenza… io la abbraccio ben volentieri… anzi la voglio amare. Sì, purché Egli regni in me e in tutti gli uomini! Ora la mia scelta è Lui… Lui solo! e in questo pensiero trovo tutta la mia forza.

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