Da Loreto a Palestrina

INDICEL’OASI «AVE MARIA DI LORETO» – DA LORETO A PALESTRINA – IL CENTRO DELLO SPIRITO SANTO

 

David e Spallanzani Palestrina

Padre David e
il Vescovo di Palestrina nel 1979
Mons. Renato Spallanzani

 

In cammino verso Roma
di P. David De Angelis, Loreto, 25 novembre 1979, Festa di Cristo Re

Agli inizi della nostra attività intesa alla glorificazione dello Spirito Santo, ci eravamo illusi di poter porre mano subito alla costruzione del Tempio. Nel 1975 avevamo già fatto lo sterro qui nel nostro terreno e preparato un bellissimo progetto. Quelli che sono venuti a trovarci hanno visto la grande spianata del Tempio e il plastico dell’Arch. Gelindo Giacomello di Verona. L’avevamo anche comunicato nella presentazione (dicembre 1975) del libro Potenza Divina d’Amore: «Con grande gioia e letizia del cuore comunichiamo ai nostri numerosi amici e benefattori, che mentre passiamo alla tipografia il libro per la seconda ristampa, stiamo anche preparando il terreno per la costruzione del Tempio allo Spirito Santo».
Invano fin qui abbiamo atteso i permessi che credevamo di poter ottenere facilmente. Nel nostro entusiasmo vedevamo già il Tempio svettante sul colle, di fronte alla Santa Casa, come completamento del culto alla Madonna, proprio come dice la Voce: «In quel Santo luogo […] è ben giusto, che Lui pure (lo Spirito Santo), prima che in ogni altro luogo, venga quivi onorato e glorificato» (5-10-1966).
Ma le vie di Dio sono molte e per di più misteriose.
Nel gennaio 1978 ci giunse inaspettatamente, una lettera del Vescovo di Palestrina, Mons. Renato Spallanzani, che ci invitava nella sua Diocesi con le parole: «Vengo a sapere del Suo desiderio di erigere un Santuario allo Spirito Santo. Poiché questo corrisponde ad un mio preciso proposito di erigerlo qui in Palestrina, onde risvegliare ed alimentare la devozione allo Spirito Santo, mi permetto prendere contatto con Lei per chiederLe si vera sunt esposita e, nel caso positivo, se fosse disposto a mettersi in collaborazione con me per la pia realizzazione in questa Diocesi Suburbicaria. Penso che il S. Padre Paolo VI ne gioirebbe molto».
Il 15 gennaio 1979 me ne giunse un’altra dello stesso Vescovo che concludeva con queste calde parole: «Bisogna che qui, alla periferia di Roma, sorga e quanto prima, questa testimonianza di adorante fede all’Eterno Amore che anima la Chiesa e, in essa, ciascuno di noi. Sono persuaso che il risveglio di questa devozione rappresenterà un gran passo in avanti nell’affermazione della vita cristiana».
Dobbiamo confessare che non demmo alcuna importanza a questi due calorosi inviti e rispondemmo con molta cortesia ma con poco entusiasmo. Ed invero, a quel tempo, non potevamo neppure lontanamente pensare ad uno spostamento dal nostro Centro di Loreto, anche perché eravamo certi che la situazione si sarebbe sbloccata da un momento all’altro. E in questa fiducia facemmo l’impossibile per superare gli ostacoli. Ma inutilmente abbiamo sperato e lavorato! Il nemico del bene ci ha sempre respinti in tutti i modi ed in tutte le forme.
Nella scorsa Pentecoste ci giunse dallo stesso Vescovo una terza lettera, che pubblichiamo qui di seguito integralmente:
Rev. P. David De Angelis
Oasi “Ave Maria”, Loreto
Da quando sono stato mandato Vescovo in questa Diocesi Suburbicaria di Palestrina ho nutrito il desiderio di erigere un tempio allo Spirito Santo; appena mi è giunto all’orecchio che tale desiderio era ardentemente diffuso tra pie persone che sono spiritualmente unite a Lei, ebbi, oso dire, l’ispirazione di scriverLe, invitandola a realizzarlo qui.
Dopo un anno di attesa, ritornai alla carica e parve, questa insistenza, un segno provvidenziale perché era la chiamata ufficiale di un Vescovo in un momento nel quale difficoltà, pure ufficiali, insorte in terra marchigiana, costringevano il Comitato a cercare un’altra ubicazione del sacro edificio. Nella Sua delicata sensibilità Ella prese contatto con me per rendersi conto delle possibilità che offrivo e venne personalmente e con altri responsabili a prendere visione dell’ambiente.
Da quel giorno io ho girato in lungo e in largo la Diocesi e, segnatamente i dintorni di Palestrina, per reperire un’area adeguata, offrendoLe quanto via via riuscivo a precisare, al fine di giungere ad una concreta decisione. Il lungo travaglio è stato, almeno in parte, benedetto dal Signore, perché proprio in questo periodo pentecostale mi ha dato di trovare un poggio di cinquantamila metri che verrebbe dato gratuitamente per edificarvi il Santuario allo Spirito Santo con annessi edifici complementari davanti al “Colle Loreto”.
Questo ultimo fatto mi è sembrato una indicazione dello Spirito da non trascurare; ed ecco perché sento il dovere di segnalarla a Lei e al Comitato. Il poggio è all’altezza della Via Casilina, ma scostato da essa un chilometro, prospiciente la città di Palestrina, in località detta Agro-Latino.
Se questa ultima circostanza potesse facilitare una decisione positiva sarei tanto lieto e a tal fine mi permetto di pregarLa di venire a vedere di persona in occasione di una Sua venuta a Roma.
Che sia bello ed opportuno erigerlo in quel di Palestrina, fuori, ma non lontano da Roma, in Provincia, mi sembra quanto mai positivo: sia perché siamo nel territorio di cui è Metropolita il Papa (che pregherei di benedire la prima pietra); sia perché rappresenterebbe un’oasi ai margini della Capitale, della quale polarizzerebbe l’interesse spirituale e la pietà; sia perché facilmente raggiungibile come orientamento (35 Km Via Casilina che va da Roma a Napoli) a chi viene da lontano anche per eventuali Convegni, Corsi di Spiritualità, di Studi, di Preghiere, ecc.; sia infine, perché splenderebbe come manifestazione dello Spirito di Verità davanti ai ruderi del gigantesco tempio della Dea Fortuna che fece di Preneste il Centro dell’idolatria nell’era romana e il punto religioso più importante dell’Occidente.
Rimane, poi, sempre disponibile l’area intorno al Monastero in costruzione da Lei e dal Comitato visitato con interesse, e per il quale ho bisogno, ora di una risposta.
Prego lo Spirito Santo d’illuminarci tutti e di darci “il dono del Consiglio” per realizzare la Sua volontà.
A Lei, al Comitato e alle pie anime che hanno collaborato ed intendono continuare, la più larga benedizione dal Signore.
Palestrina, Pentecoste 1979
Renato Spallanzani
Vescovo di Palestrina
Dopo quest’ultimo invito, veramente impegnativo, constatato ancora che non ci si presentava altra via di uscita, cominciammo a meditare seriamente e a chiederci se queste lettere non fossero segni della volontà di Dio e, conseguentemente, se non fosse giunto il momento di prendere decisioni diverse.
Come primo passo fu costituito appositamente e ufficialmente un Comitato con il compito di affrontare collegialmente il gravissimo problema e di arrivare ad una soluzione. Il Comitato per ben due volte si recò a Palestrina per trattare con il Vescovo Mons. Spallanzani e prendere visione di quanto ci era stato proposto nella lettera.
Dopo molte riflessioni, meditazioni e lunghe preghiere, il giorno 17 novembre finalmente, il Comitato decise di accettare l’offerta del Vescovo e di prendere la via di Roma, sicuro così, di seguire il piano misterioso di Dio.
Ma a questo punto è naturale che ci si chieda: come si giustifica questo trasferimento da Loreto a Palestrina? Questa decisione del Comitato non vanifica il Messaggio?
Rileggendolo, il Messaggio, noi vi troviamo queste parole: «Da Loreto spunterà la nuova luce che irradierà tutta la terra» (3-6-1966); «Sì, è proprio da Loreto che dovrà partire il primo raggio della nuova luce…» (21-8-1966); «Il motivo per il quale io desidero che questo Culto abbia inizio a Loreto si è perché…» (5-10-1966); «E discenderò… e stabilirò… E sarà l’inizio della glorificazione dello Spirito d’Amore» (25-9-1968); «Si accenderà una nuova fiamma che irradierà…» (6-10-1966).
Pensiamo che le parole spunterà, primo raggio della nuova luce, abbia inizio, sarà l’inizio, si accenderà, abbiano un loro preciso e specifico significato. Mi viene in mente a questo punto la fiaccola che si accende sull’Olimpo e viene portata in ogni luogo della terra. Così è del Messaggio consegnato da Gesù alla Povera Anima. Esso poi è rivolto direttamente alla Chiesa. Infatti il 10-11-1965 dice: «Perché la Chiesa, mia Sposa, non onora con un culto più solenne, ardente, pratico, presso i fedeli, lo Spirito Santo?». «Io desidero che la Chiesa, madre e maestra di tutti i credenti, metta più in risalto l’azione dello Spirito Santo…» (11-11-1965).
E Palestrina non è una delle Diocesi Suburbicarie, non ne è il Papa il Metropolita? Siamo quindi vicinissimi al cuore pulsante della Chiesa universale, appena a 35 chilometri.
Oh! La Provvidenza sa scrivere diritto anche sulle righe storte! Le difficoltà locali, senza staccare l’Opera dal suo luogo di nascita, le hanno fatto fare un balzo in avanti e l’hanno potenziata trapiantandola proprio là dove doveva andare secondo i piani divini.
Il Mistero dell’Incarnazione del Verbo, adorato nella S. Casa di Nazareth, è e rimane sempre unito al grande Messaggio dello Spirito Santo che ne fu l’ineffabile Artefice. Per il Signore le distanze non contano.
Ed ora eccoci di fatto in cammino verso la creazione di un altro più grande Centro d’irradiazione, con la prospettiva certa di innalzare, come cuore pulsante del Centro stesso, la Casa dello Spirito Santo, il Tempio fatto di pietre, simbolo del Tempio che siamo noi. In questo Tempio lo Spirito Santo prenderà stabile dimora «per donar luce e grazia a tutti quelli che lo visiteranno e diventerà centro di irradiazione del Culto che gli è dovuto» (24-12-1971).

 

…Siamo arrivati a Roma
di P. David De Angelis, Palestrina, 19 gennaio 1981

Possiamo finalmente annunciare con grande gioia, a tutti i nostri carissimi amici e benefattori, Discepoli fedeli e ardenti Apostoli dello Spirito Santo, che, dopo una marcia lunga e faticosa, siamo arrivati ad un suburbio di Roma, a Palestrina. Qui siamo stati accolti, con cuore grande e paterno, dal Vescovo locale, S. E. Mons. Renato Spallanzani, che ci ha messo a disposizione un fabbricato di 3.000 mq, nuovo, ma non ancora ultimato, per iniziarvi, nel più breve tempo possibile, un apostolato a largo raggio, a gloria dello Spirito Santo. L’atto di consegna al Comitato pro “Centro d’irradiazione per la glorificazione dello Spirito Santo” è stato steso precisamente il 29 dicembre 1979. Questo fabbricato dovrà essere ultimato e adattato ai nuovi scopi. A lavoro finito avrà 67 camere a uno o a due letti, tutte con bagno, sale di soggiorno e di adunanza, piccole e grandi, un’ampia Cappella ed ogni altro locale utile per il raggiungimento dei fini specifici dell’Opera stessa, nonché un parco di 16.000 mq.
Il luogo scelto dalla Provvidenza è a 450 metri sul livello del mare, a ridosso dei Colli Prenestini, dirimpetto ai Colli Albani, ed ha alla destra bene in vista, a soli 35 Km, Roma con la cupola di S. Pietro.
Sarà un secondo Centro da dove saranno irradiati con tutti i mezzi e con tutte le forze l’amore e il culto allo Spirito Santo. Ivi si terranno giornate e corsi di studio, ritiri ed esercizi spirituali. Sarà scuola di formazione per quanti sono disposti a lavorare con il Centro per il raggiungimento dell’altissimo, nobilissimo ideale. Inoltre sarà il Centro stampa e la sede ufficiale dell’Associazione dei Discepoli e Apostoli della Potenza Divina d’Amore.
A questo punto ecco sorgere spontanea la domanda: E Loreto? la risposta è facile: Loreto è sempre Loreto. È sempre il punto ideale di riferimento del grande Messaggio. Qui l’Opera è nata per volere divino e qui rimarrà come punto ispiratore e propulsore.
Leggiamo nel libro Potenza Divina d’Amore: «Sì, è proprio da Loreto che dovrà partire il primo raggio della nuova luce che irradierà tutta la mia Chiesa, le anime, i popoli tutti» (21-8-1966).
E altrove, in risposta alla domanda: «Perché a Loreto? Perché a Loreto?»: «Il motivo per il quale io desidero che questo Culto abbia inizio a Loreto si è perché in quel Santo luogo vi è pure molto onorata la mia SS.ma Madre… Ed essendo Essa la Sposa dello Spirito Santo, è ben giusto, che Lui pure, prima che in ogni altro luogo, venga quivi onorato e glorificato». «E si accenderà su quel Sacro Colle […] una nuova fiamma che irradierà poi la sua luce e il suo calore fino ai più lontani confini della terra, per scuotere e salvare innumerevoli anime» (5-10-1966 e seguenti).
E inoltre: «È ben giusto, che dove viene tanto devotamente onorata la mia SS.ma Madre nel Mistero del primo momento della mia Incarnazione come Verbo del Padre, venga pure onorato l’Eterno Divino Spirito che ne fu l’ineffabile Artefice» (10-12-1966).
Sì: il mistero dell’Incarnazione che si adora nella S. Casa, è intimamente legato allo Spirito Santo. Questa unione rimane sempre e non potrà mai essere compromessa dalle distanze. Il Signore non è legato né ai luoghi, né alle povere vedute, né ai ragionamenti umani. Se così non fosse, non si comprenderebbe perché l’Apostolo Pietro abbia lasciato Gerusalemme per venire a stabilire la sua sede e quella della Chiesa a Roma, sul Colle Vaticano, che non è neppure il più alto fra i sette colli di Roma.
A Loreto dunque rimane sempre il tripode acceso, il punto di partenza. Da qui infatti è partita la prima fiaccola, che si è posata sui Colli Prenestini; da qui essa partirà per ogni altro luogo che lo Spirito Santo vorrà scegliere a Sua stabile sede, a speciale dimora della Sua Potenza d’Amore per il bene delle anime. Il mondo è tanto vasto e gli uomini sono sparsi in ogni angolo della terra. È naturale che occorrono più punti d’irradiazione della luce divina, più fonti di calore soprannaturale per illuminarli e riscaldarli. Perché non pensare a uno o più Centri d’irradiazione per ogni nazione o gruppo linguistico? Perché non pensare a più Centri nella nostra stessa Italia?
Si moltiplicano per ogni dove, quotidianamente, in numero quasi incalcolabile Centri d’ogni genere, a volte per nulla buoni, commerciali, culturali, sportivi, di divertimento, di propaganda politica, di stampa ecc. ecc. e si dovrebbe trovare difficoltà a pensare o a veder sorgere Centri di luce d’amore e di calore a gloria dello Spirito Santo?
Ciò che conta è che siano veramente Centri della Grazia proveniente dallo Spirito Santo, Centri tali da raggiungere tutte le anime per illuminarle e riscaldarle del Fuoco Divino.
Chiediamo a questo fine la collaborazione di tutti quanti ci hanno seguito fin qui con tanto amore e comprensione. Basta esaminare la posta che ci arriva quotidianamente per rimanere ammirati e commossi davanti alla grandezza del cuore e della devozione dei nostri amici.
A tutti chiediamo una triplice collaborazione: collaborazione di preghiera, prima di tutto, perché il Signore ci guidi sempre e ci aiuti ad irradiare con zelo ardente, la conoscenza, l’amore, il culto al Suo Divino Spirito; collaborazione di opere affinché per mezzo vostro si possa arrivare a tutte le anime con la parola, con la stampa e con speciali iniziative intese alla glorificazione dello Spirito Santo; collaborazione materiale per il potenziamento del Centro perché possa far arrivare a tutte le anime la sua forza di spinta e di stimolo con mezzi adeguati e con personale scelto.

INDICEL’OASI «AVE MARIA DI LORETO» – DA LORETO A PALESTRINA – IL CENTRO DELLO SPIRITO SANTO